a testa in giù - piante appese - foglie sul soffitto

a testa in giù – piante appese

Le piante appese hanno un fascino boschivo innato. In alcuni casi, come una casa stracolma di oggetti come la nostra, il soffitto è l’unica soluzione disponibile. Per la cura state attenti al caldo, che salendo verso l’alto tenderà a seccare più rapidamente i vostri vasi. La luce del sole non irraggerà mai direttamente le foglie data la posizione rialzata.

Per bagnarle, staccatele dal supporto e mettetele una notte intera in un sottovaso colmo d’acqua per inumidire la miscela. Per capire quando c’è bisogno di acqua testatene il peso e infilate un dito nel terriccio per sentire l’umidità sotto i primi 2 cm di terra: se è leggera o secca procedete con l’irrigazione.

In caso di stanze buie, le piante potrebbero svuotarsi producendo fogliame su rami lunghi: il nostro consiglio è quello di ridurre la lunghezza dei rami e posizionarle in un punto più luminoso. Una volta all’anno aggiungete qualche goccia di concime organico a lento rilascio stando attenti a non esagerare.

Tutte le piante possono essere appese al soffitto? La nostra risposta è si, ma ovviamente dipende dalla loro forma o habitus. Alcune, con i rami lunghi e penduli, si presteranno più facilmente ad essere appese, altre – soprattutto se presentano fusti legnosi o un portamento assurgente – saranno più complicate. Ecco una lista delle piante che amiamo di più appendere:

pothos – il re delle piante appese, data la sua facilità e rapidità di coltivazione e la resistenza, può essere replicata facilmente mettendo a radicare una porzione di ramo.
monstera – la pianta mostruosa per eccelenza, con le sue foglie enormi e profondamente incise, anche questa pianta può essere duplicata producendo delle talee tagliando appena sotto l’innesto delle foglie.
hedera – una pianta che fa subito bosco. L’importante è non eccedere con il caldo, soprattutto in inverno, ricordatevi che è una pianta che viene dai sottoboschi freschi e luminosi.
platycerium – una felce che è una vera stranezza botanica, con le sue foglie larghe grigiastre che sembrano corna di cervo e le sue foglie basali che formano una specie di coppa o conchiglia utile a trattenere l’acqua. Questa pianta va bagnata solo quando il substrato si secca.
hoya – una pianta che può sorprendere, se la trattate bene può produrre bellissimi fiori che sembrano fatti di cera. Le sue foglie sono carnose, quasi succulente, che amano qualche ora di sole diretto al giorno.
chlorophytum – una pianta a rapida crescita capace di illuminare un angolo in penobra con le sue foglie striate di bianco. Produce lunghe ramificazioni che portano terminalmente dei nuovi germogli oltre ai fiori bianchi primaverili.
asparagus – c’è asparago e asparago. Quelli ornamentali hanno grandi chiome che adorano il sole diretto per qualche ora al giorno. Le foglie sono piccole e aghiformi raggruppate in rami densi.
syngonium – una foglia dopo l’altra. Una pianta che continua a crescere producendo rami lunghi, per mantenerla folta potete potare le foglie più vecchie per spingerla a produrne di nuove. Ricordatevi di tenerla umida!
davallia – radici come zampe. Questa pianta produce un apparato radicale superficiale dal quale nascono le nuove foglie. Le radici assomigliano proprio a delle zampe di ragno che fuoriescono e crescono al di fuori del vaso.

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